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Ventisei racconti, veri e propri bozzetti di storia vissuta, in cui contadini, fattori, braccianti, artigiani, preti, fascisti e antifascisti si raccontano in momenti della loro vita quotidiana, coinvolti anche in avvenimenti più grandi di loro, come le grandi lotte sociali del Novecento, la dittatura fascista, la seconda guerra mondiale. Ne emerge una Toscana profonda, contadina e popolare: episodi e aneddoti che inducono al riso perché parlano di beffe di uomini o del destino, ma talvolta anche alla tristezza e alla pietà quando descrivono momenti di vita, individuale e collettiva, di totale drammaticità. Un recupero memoriale di una civiltà, quella contadina, ormai scomparsa da tempo, in cui primeggiano virtù e valori oggi dispersi, e quell'antica, forte comunione dell'uomo toscano con la terra, con quella Natura che il Pascoli definiva "madre dolcissima, che anche nello spegnerci sembra che ci culli e ci addormenti".